Nella mia gestione degli alveari la priorità è il benessere delle api, intrecciato con le specificità del territorio alpino e la volontà di intraprendere un percorso imprenditoriale fianco a fianco con la natura.
Per questo fin da quando nel 2013 ho iniziato ad allevare api, ho cercato di avvicinarmi il più possibile al protocollo di gestione richiesto della certificazione biologica pur non abbracciandolo in toto.
Da primavera del 2024 anche le api sono certificate BIO così da completare il processo di conversione dell’intera azienda.
Infatti dal punto di vista sanitario uso unicamente acido ossalico (trattamento consentito in bio per far fronte alla varroa) combinato a tecniche apistiche di blocco della covata; utilizzo unicamente la cera che ricavo dai miei stessi alveari; limito al massimo l’uso del fumo e lavoro senza guanti per avere il massimo della sensibilità nelle dita e quindi la massima delicatezza nello spostare i favi; cerco di posizionare gli alveari il più distante possibile da fonti di inquinamento e da coltivazioni intensive, nei limiti del possibile, considerando la frammentarietà della proprietà agricola trentina.
Api autoctone
Allevo unicamente api di razza carnica, tipica del nord-est dell’arco alpino e dell’Austria, curo la selezione delle regine privilegiando le caratteristiche di docilità e resistenza, ma mantenendo una elevata biodiversità in apiario e avvalendomi della stazione di fecondazione di Tovel messa a disposizione dell’Associazione Apicoltori Trentini.
Apicoltura Nomade
Al fine di garantire alle api un “pascolo” di fiori sempre ricco in tutte le stagioni, sia per il loro benessere che per produrre mieli diversificati e di qualità, pratico una apicoltura “nomade”. Ovvero sposto gli alveari seguendo le fioriture. Ogni qual volta nei dintorni dell’apiario non ci sono abbastanza fiori, arrivo in apiario a notte fonda quando tutte le api sono nelle arnie, chiudo le porticine, carico gli alveari sul carrello dell’auto e li trasporto in un altro apiario più ricco di fiori.
Collaborazione tra apicoltori
Un pilastro della mia gestione apistica è l’intensa collaborazione con l’amico, apicoltore e “socio” Giulio Bertoluzza della Apicoltura 4 Nuvole con il quale condivido qualsiasi momento dell’attività apistica, la passione per le api e l’amore per la poesia. Si tratta di una collaborazione e che ci arricchisce nel confronto e ci aiuta nella logistica.